Lavorare per vivere, non vivere per lavorare- come evitare di essere risucchiati dal proprio lavoro

Oh, no, no, no, no, no, no! È tardi! È tardi, sai? Io son già in mezzo ai guai!

Bianconiglio – Alice nel Paese delle Meraviglie

Devi imparare le regole del gioco.  E poi devi giocare meglio di chiunque altro.

Albert Einstein

Il lavoro è il rifugio di coloro che non hanno niente di meglio da fare.

Oscar Wilde

“È tardi!”

Quante volte ripetiamo a noi stessi questa frase quando, volenti o nolenti veniamo risucchiati dal nostro lavoro?

Il tempo non va nessuna parte, noi cerchiamo disperatamente di corrergli dietro, di stare al suo ritmo, anzi cercando di accelerare per riuscire ad incastrare tutti i mille impegni.  

Bilanciare tempo libero e lavoro è fondamentale per salvaguardare il nostro benessere psicofisico.

L’ottimale sarebbe dare al lavoro la stessa qualità del tempo libero.

Certo, è vero, che è anche una questione di priorità.

C’è chi mette al primo posto la carriera, il lavoro e dopo tutto il resto, chi invece è più equilibrato e riesce a dare ad entrambi il giusto peso.

Chi ha scelto un lavoro che lo gratifica e lo appassiona e per di più lavora in proprio farà fatica a staccare i pensieri in mood ufficio e si ritroverà spesso a parlare, a riflettere su problemi lavorativi anche nei momenti di svago, proprio perché con la mente siamo sempre dove abbiamo emozioni, stimoli, desideri, passioni, entusiasmo,…

Da un lato si può ritenere una persona fortunata perché è riuscito a fare proprio l’insegnamento di  Confucio “Scegli il lavoro che ami e non lavorerai neanche un giorno in tutta la tua vita. “

D’altra parte però questo lavoratore incallito “drogato del lavoro” si perde gli aspetti della vita individuale, sacrificando hobby, famiglia e amici.

Le sue giornate si susseguono freneticamente quasi identiche le une alle altre, colorate, ma sempre un po’ grigie, riempite solo dalle medesime attività e terminano con la frase “Fammi sedere cinque minuti che mi riposo un po’ … “ quando finalmente è a casa sprofondato sulla poltrona o sul divano, quasi si senta in colpa di stare senza fare nulla per un po’ e spesso e volentieri la parola che spesso pronuncia nei discorsi fa riferimento al tempo. “Non ho mai tempo per me …” o frasi similari.

Ma non è che non abbia tempo, anzi il tempo c’è eccome! Per tutto quello che si vuole il tempo lo si trova. Non ti pare?! È solo che ha preferito dedicarlo al Dio Lavoro. Insomma non lavora per vivere, ma vivere per lavorare.

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