Senza di te. Il Natale amplifica le mancanze

Una separazione è come un’amputazione: sopravvivi, ma perdi una parte di te.”

La mancanza arriva allimprovvisosi siede in un angolo dei tuoi ricordi e ti guarda dritto nel cuore.

Fabrizio Caramagna

Certi periodi, così come quando cala la sera, la notte, sono megafono di emozioni. Anche se è passato del tempo, certi vuoti si sentono comunque e altrettanto forti, soprattutto in certi periodi dell’anno.

Non solo il Natale, le feste in generale amplificano le mancanze, l’assenza di chi ti manca così tanto.

A me le festività fanno sempre quest’effetto, sarà che le abbiamo sempre passate insieme. Bastano soltanto le tradizionali musiche natalizie, che per tradizione risuonano per radio, o dagli altoparlanti di qualche locale a darmi una forte nostalgia. In questo caso sarebbe il caso dire “Mannaggia alla musica e al suo potere di far riaffiorare i ricordi“. Non solo la musica tipica di questo periodo, ma tutta l’atmosfera di felicità che questo periodo trasuda: dalle pubblicità, che passano incessantemente, alle luci, agli addobbi natalizi. In ogni angolo viene con forza ricordato, quasi urlato a gran voce che è Natale, quasi non ce ne fossimo accorti, e così quella ferita nel cuore, che pensavo si fosse rimarginata, si apre di nuovo e riprende a sanguinare.

Non so come sono chiamati gli spazi tra i secondi ma è in quegli spazi che il dolore picchia più forte quando si sente la mancanza di una persona.

Fabrizio Caramagna

Vorrei poter mettere a tacere questo senso di vuoto e averti di nuovo vicino. Ma non c’è molto che io possa fare, purtroppo. La distanza è solo un problema geometrico. Ma l’assenza; quella non la risolvi con nessuna equazione.

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